ricovero

L’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Santa Maria ha un’alta specializzazione relativa alla diagnosi e cura delle malattie vascolari e in particolar modo delle patologie arteriose complesse di natura aterosclerotica, congenita, infiammatoria, autoimmune o traumatica.

La patologia vascolare viene trattata con un approccio multidisciplinare e viene sempre studiata ed affrontata come un’unica malattia polidistrettuale del sistema arterioso. Un approccio reso possibile dalla collaborazione tra le Unità Operative di Chirurgia Vascolare, di Cardiologia e Cardiochirurgia, di Anestesia e Rianimazione post-operatoria presenti all’interno dell’Ospedale.
 
 

I trattamenti

Nello specifico, l’equipe si occupa del trattamento specialistico di:

> arteriopatie obliteranti caratterizzate da stenosi (restringimento) e ostruzione dei vari distretti vascolari arteriosi:

  • arterie carotidi, vertebrali, anonima e succlavia;
  • arterie viscerali e renali;
  • aorta addominale;
  • assi iliaci;
  • arterie femorali e periferiche anche in stadi avanzati della malattia e nel salvataggio d’arto

> aneurismi, dilatazioni dell’aorta toracica discendente e toraco addominale, dell’aorta addominale e degli assi iliaci, delle arterie viscerali (arteria mesenterica superiore, tripode celiaco e arterie renali)

> aneurismi periferici (femorali, poplitee, carotidei, etc.).
L’equipe impiega nella diagnosi un sofisticato imaging diagnostico mini-Invasivo (AngioTC, AngioRM, Ecocolordoppler, angiografia) e, nella prassi chirurgica, tecniche operatorie mini-invasive (chirurgia endovascolare) che consentono un recupero postoperatorio più veloce

> chirurgia venosa, con finalità funzionali ed estetiche. Trattamento Laser , sclero mousse eco guidata,  flebectomie.
 

Struttura certificata per il trattamento degli anuerismi della aorta addominale

L'Unità operativa di Chirurgia vascolare di Ospedale Santa Maria è un centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico e in particolare della riparazione degli anuerismi della aorta addominale, mediante nuove tecniche “ibride” o mininvasive particolarmente indicate per pazienti anziani, con più patologie e con una condizione generale di salute piuttosto compromessa.

Proprio come un palloncino infatti, l’aneurisma può scoppiare, con esiti fatali nella maggioranza dei casi. Si stima che in Italia ne siano affette 84.000 persone, con una significativa prevalenza nella popolazione maschile (il rapporto uomini/donne è di 5:1), soprattutto se fumatori di età compresa tra i 65 e gli 80 anni. Ogni anno in Italia muoiono 6.000 persone per rottura di aneurisma dell’aorta addominale.
 
Si definisce killer silenzioso, poiché il più delle volte decorre in forma asintomatica e, spesso, il primo segnale è conseguente proprio alla sua rottura.
L’intervento chirurgico rappresenta l’unica soluzione terapeutica e mira ad evitare la rottura dell’aneurisma.

I casi

L’indicazione all'intervento per l'aneurisma dell’aorta addominale si pone quando:

  • il diametro raggiunge o supera i 5,5 cm nell’uomo e i 5 cm nella donna
  • c’è un rapido accrescimento dei piccoli anuerismi 
  • la forma dell'aneurisma non è allungata (a fuso) ma rotonda (a sacco)
  • sono presenti sulla superficie dei "blisters", estroflessioni o bolle della parete


L’intervento è inoltre necessario ed urgente se l’aneurisma dà sintomi, come il dolore addominale e/o lombare, la compressione delle strutture circostanti, l’embolia o la trombosi.

 

Sala angiografica

La sala angiografica ibrida in dotazione all’Ospedale permette all’equipe di eseguire, oltre alle classiche procedure di angioplastica o agli interventi “a cielo aperto”, anche interventi di chirurgia combinata “angioplastica/chirurgia tradizionale” superando così  i limiti intrinseci a ciascuna delle tecniche operatorie e migliorando il risultato finale.
 

Centro per la diagnosi e cura del piede diabetico

Il centro permette la cura (ambulatoriale o chirurgica ospedaliera) di una delle complicazioni più invalidanti e socialmente onerose del diabete (piede diabetico infetto, ischemico, neuropatico etc.) grazie all’attività di integrazione tra i presidi di cura territoriali e una equipe ospedaliera dedicata multidisciplinare (comprendente il chirurgo vascolare, il cardiologo interventista, il diabetologo, l’ortopedico, il chirurgo plastico etc).
 

Tecniche di anestesia loco regionale

L’ utilizzo di tecniche di anestesia loco regionale (anestesia spinale, plessica, combinata etc.), non prevedendo la ventilazione meccanica del paziente, riducono in maniera sensibile il rischio e il disagio operatorio e permettono di dare risposta ad una popolazione di pazienti di età ormai sempre più avanzata.
 

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