ambulatorio

Un centro di medicina del sonno – o Sleep Clinic – è una struttura multifunzionale in cui vengono trattati i principali disturbi che interessano il sonno e che possono, con il passare del tempo, creare disturbi di salute gravi. Una equipe di specialisti – che comprende il neurologo, l’otorinolaringoiatra, l’odontoiatra, il pneumologo, fino allo psicologo – attraverso esami diagnostici mirati, potrà stabilire la diagnosi e individuare il tipo di problema che interessa il paziente.
Durante questo percorso altamente specializzato il paziente non viene mai lasciato a se stesso, ma assistito in tutti gli aspetti, compresi quelli psicologici che un disturbo del sonno può provocare sia in lui che, eventualmente, nel partner.
Dopo una prima visita inziale l’equipe decide il tipo di accertamenti a cui sottoporre il paziente: si tratta in genere di esami non invasivi e indolori, che si possono – in alcuni casi – svolgere anche a casa, nella tranquillità dei propri ambienti. Anche la terapia da seguire per ritrovare il sonno e il benessere è personalizzata in base alle esigenze e alla storia del paziente stesso.

 

Disturbi del sonno: quali sono i più comuni


Il disturbo del sonno più comune – riguarda il 30% della popolazione – è l’insonnia, cioè l’incapacità di dormire per un numero continuativo di ore. Ma non è l’unico che interessa chi soffre di questa patologia. Oltre a questa, i disturbi del sonno più comuni possono comprendere:
  • un’eccessiva sonnolenza diurna, con impulso ad addormentarsi,
  • il russamento e le apnee notturne,
  • i disturbi del movimento del sonno,
  • le ipersonnie,
  • l’epilessia notturna.
Si tratta di patologie che interessano gli adulti ma che si stanno diffondendo anche fra i bambini. Proprio per venire incontro a questo disturbo crescente, si è sviluppata la Medicina del Sonno, che mira a determinare quali problemi possono svilupparsi di notte e le relative cause che, in molti casi, possono essere multifattoriali.
 

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Disturbi del sonno

L’insonnia si manifesta con:
  • difficoltà ad addormentarsi,
  • frequenti risvegli notturni,
  • cattiva qualità del sonno.
Al risveglio, la persona è consapevole di aver dormito poco o non in maniera soddisfacente, e sente il proprio sonno come insufficiente. La conseguenza è uno stato di stanchezza – che a seconda della gravità del disturbo, rischia di diventare cronica – e annebbiamento della mente.

Sebbene spesso la persona provi a reagire a questa condizione con rimedi erboristici e fitoterapici, a volte questi potrebbero non bastare per risolvere la situazione, soprattutto se le cause sono da ricercare in fattori non ambientali.

Pur non essendo fra le patologie più frequenti che interessano il sonno, se vengono sottovalutate o trascurate, apnee e russamento possono causare conseguenze serie. La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è infatti legata a un aumento del rischio di infarto, ictus, ipertensione arteriosa e diabete.
Chi soffre di questa sindrome ha il sonno disturbato da continue interruzioni, causate dall’ostruzione parziale o totale delle vie respiratorie. Questa condizione crea delle crisi di soffocamento che non vengono avvertite dalla persona che ne soffre. Durante il giorno, tuttavia, la persona può facilmente accusare:
  • sonnolenza,
  • sonno poco riposante,
  • disturbi dell’umore,
  • difficoltà a concentrarsi,
  • calo della memoria e della libido.
Nei casi più gravi la sonnolenza da sola può essere causa di incidenti sul lavoro o mentre si guida. Anche le relazioni interpersonali ne possono risentire, dato che questi problemi minano anche la stabilità dell’umore.
Fra le cause che possono portare allo sviluppo di questa sindrome ci sono:
  • l’obesità,
  • il fumo,
  • l’assunzione di alcol,
  • l’abuso di farmaci miorilassanti e sedativi.
Anche il russamento o roncopatia è causato da una parziale ostruzione delle vie aeree superiori che fa sì che l’aria passi con difficoltà e faccia vibrare i tessuti molli della bocca. La vibrazione genera il russamento, che diventa problematico non tanto per chi ne soffre – dato che spesso la persona non ne è consapevole – quanto per il partner che dorme accanto ad essa.
 

Diagnosi dell’OSAS

Fra gli esami più comuni e affidabili per diagnosticare l’OSAS e le patologie del sonno in generale, c’è la polisonnografia (PSG). Si tratta di una registrazione simultanea di diversi parametri che valutano i fenomeni fisiologici e patologici che si possono verificare durante il sonno. È un esame semplice, indolore e non invasivo, che si distingue in:
  • monitoraggio cardiorespiratorio: lo strumento registra dei parametri specifici (flusso aereo-nasale, movimento di torace e addome, frequenza cardiaca, livelli di ossigeno nel sangue, posizione corporea durante il sonno). È particolarmente indicato per chi soffre di russamento, apnee notturne e disturbi respiratori;
  • polisonnografia completa: indicato per patologie più complesse come parasonnie, epilessia notturna, disturbi comportamentali del sonno. Questo esame registra tutti i parametri del monitoraggio cardiorespiratorio, oltre all’attività cerebrale durante il sonno, i movimenti oculari e delle gambe e la presenza di bruxismo. A completamento di questo esame può essere richiesto anche un elettroencefalogramma.
Entrambi i test sono eseguiti con un apparecchio che rileva eventuali anomalie nel sonno; composto da un registratore che viene posizionato sul torace del paziente, e da sensori applicati da un tecnico specializzato della Clinica. Essendo un esame da eseguire mentre si dorme, la persona può eseguirlo nel proprio letto, in modo da non dover alterare le proprie abitudini, con il rischio di alterare anche i normali parametri. Il mattino dopo il polisonnigrafo viene rimosso dal tecnico della Clinica, in ambulatorio.
 

Terapia dell’OSAS

Data la multifattorialità di questo disturbo e i fattori soggettivi, anche la terapia per la cura della patologia può essere diversa da paziente a paziente.

Le più comuni terapie utilizzate alla Clinica Santa Caterina da Siena sono 3:
  • il ventilatore CPAP: è un dispositivo costituito da un umidificatore d’aria, un tubo di raccordo e una maschera nasale o oro-nasale, che si indossa mentre si dorme. Il ventilatore incrementa la pressione dell’aria in entrata nelle vie respiratorie mentre si dorme, in modo che venga impedita la chiusura che provoca l’apnea,
  • gli apparecchi odontoiatrici: sono protesi che si applicano in bocca e permettono un leggero avanzamento mandibolare. In questo modo i muscoli della faringe vengono leggermente allungati e lo spazio respiratorio ampliato,
  • la terapia chirurgica di pertinenza otorinolaringoiatrica o maxillo-facciale: questo trattamento è riservato solo ai casi più gravi, che non hanno trovato giovamento con nessun’altra terapia. L’intervento ha lo scopo di aumentare lo spazio respiratorio tramite la disostruzione e la stabilizzazione delle vie respiratorie.

 

I disturbi del sonno stanno diventando sempre più comuni anche nei bambini soprattutto di età scolare e prescolare. Le due patologie che interessano maggiormente i bambini di queste fasce di età sono:
  • il russamento;
  • le apnee ostruttive del sonno.
Nei bambini queste patologie possono essere causate da ingrossamento delle adenoidi e delle tonsille – che, ostruendo le vie aeree superiori, provocano un difficoltoso passaggio dell’aria – e sovrappeso, che rende difficoltosa la respirazione.
Al contrario di quanto avviene nell’adulto, nei bambini il sintomo principale non è la stanchezza, quanto, invece:
il russamento,
le apnee,
la respirazione con la bocca,
la respirazione forzata o difficoltosa, con arresti del respiro.
Oltre a questi, di notte si possono manifestare anche: sudorazione profusa, posizioni particolari e sonno agitato. Anche di giorno possono esserci segnali che indicano che la qualità del sonno non è adeguata, fra i più comuni:
iperattività,
irritazione immotivata,
deficit di attenzione,
scarso rendimento scolastico.

Le terapie più indicate per i bambini
Anche gli esami diagnostici per l’individuazione dei disturbi del sonno nei bambini sono indolori e non invasivi, eseguiti senza anestesia. Vengono accettati di buon grado anche dai bambini più piccoli perché l’esperta equipe medica spiega in maniera divertente ciò che sta per succedere.

Questi esami comprendono:
la videoscopia rino-faringo-laringea: viene eseguita se si sospetta che l’ingrossamento delle adenoidi possa essere la causa della difficoltà respiratoria durante il sonno;
il monitoraggio notturno a 4 canali: questo esame – effettuato sui bambini che soffrono di OSAS – si può eseguire a casa, mentre il bambino dorme. Durante il giorno un tecnico specializzato, in ambulatorio, posiziona degli elettrodi sul torace – i “cerotti magici” che trasformeranno il bambino per una notte in un robot che si illumina (per il sensore di saturazione);
la polisonnografia: viene eseguita proprio come negli adulti e misura diversi parametri, fra i quali i movimenti degli arti, la posizione corporea e i parametri respiratori.

nella fase di addormentamento o durante il sonno la persona può essere disturbata da eccessivi movimenti degli arti. Rientrano in questo tipo di patologia: il bruxismo, la sindrome delle gambe senza riposo e il disturbo da movimenti periodici degli arti inferiori.

Si tratta di manifestazioni indesiderate che sembrano finalizzate al raggiungimento di un obiettivo, ma che disturbano il sonno di chi ne soffre e possono anche provocare traumi. Ne fanno parte: il sonnambulismo, le paralisi del sonno e l’enuresi notturna.

E' una condizione che si manifesta con eccessiva e costante sonnolenza diurna. Spesso è causata da un disturbo neurologico o da determinati farmaci. Questa patologia comprende la narcolessia.

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